Perdita e lutto

perdita

Le tre parole Trauma, Perdita e Lutto hanno un denominatore comune: la sofferenza.
Quando si è vittima di una esperienza di sopraffazione, inaspettata e imprevedibile come malattie, incidenti stradali, abusi sessuali, disastri naturali, la persona perde molte delle funzioni della vita psichica, come il senso di identità, della temporalità, della possibilità di dare significato all’evento che in tal modo si pone come evento non solo doloroso ma anche traumatico.
La sofferenza  condiziona le nostre aspettative future, i nostri  progetti, cosi come riduce la nostra capacità di reazione e in situazioni estreme è talmente dominante da opprimere i nostri cuori e soffocarci.
Spesso le persone parlano di sofferenza, non solo in relazione al trauma ma anche in seguito ad un lutto come se fosse un processo solo individuale. Non dobbiamo mai dimenticare che l’essere umano non è un essere isolato e quindi ogni funzione, inclusi sentimenti e pensieri, si svolge in relazione all’ambiente. Come tale la sofferenza non appartiene solo alla persona o all’ambiente, ma ad entrambi.  Pertanto c’è sempre la sofferenza della relazione, nel luogo in cui persona-ambiente si incontrano, chiamato confine di contatto.
Il benessere include dolore, sofferenza e problemi.
Come accettiamo il dolore ?
Vivendo e imparando dalla vita, cercando di elaborare ciò che abbiamo appreso e integrandolo, dando un senso a quanto accaduto.
L’elaborazione del lutto si attua all’interno di un percorso psicoterapeutico  che fa leva sulla relazione terapeuta-paziente, intesa come relazione che nutre. Pertanto la qualità della relazione terapeuta -paziente diventa fondamentale e riparatrice, laddove il paziente ha perso una persona cara.
Nella pratica clinica, in qualità di psicoterapeuta della Gestalt utilizzo alcuni strumenti come ausilii molto preziosi quali, l’esposizione dialogica, la narrazione dell’evento e le fotografie, attraverso cui poter narrare il dolore, l’indicibile e il traumatizzante.